La Città degli DEI

Salvia Divinorum

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Lupercus
icon5  view post Posted on 30/1/2007, 14:27




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La Salvia divinorum (nota anche come Maria Pastora,Ska Maria Pastora) è una pianta psicoattiva della famiglia delle Lamiacee.

È una pianta diffusa soprattutto in Messico e America meridionale. La riproduzione avviene solitamente tramite talea .

È, da tempo immemorabile, utilizzata dagli indios Mazatechi della regione di Oaxaca (Messico) per riti religiosi di divinazione e cura. Il principio attivo (Salvinorina A) presente nelle foglie della pianta è attualmente oggetto di studio, tuttavia non si ha ancora un quadro preciso degli effetti della molecola, in quanto non è paragonabile ad altre sostanze psicoattive. L'attività psichedelica del Salvinorina A agisce selettivamente su un particolare recettore chiamato k-oppioide(KOR). La Salvinorina A è stata riconosciuta come la più potente sostanza psicoattiva naturale nel 2002, anno in cui la Salvia diventa illegale in Australia. In chi non ha ancora completato la maturazione psicologica, può compromettere l'equilibrio psichico scatenando depressione, insonnia, psicosi e disturbi paranoidi. La Salvia D. non induce dipendenza fisica ne tolleranza, al contrario, gran parte degli assuntori riferisce un aumento di sensibilità agli effetti della pianta dopo più assunzioni, descrivendo una sorta di "tolleranza inversa".

PS: Il Ministero della Salute, nella Gazzetta Ufficiale N. 54 del 7 marzo 2005, ha aggiunto la pianta e il principio attivo nella lista delle sostanze vietate, in seguito alle valutazioni dell'Istituto Superiore della Sanità.

STORIA

Salvia d. (salvia dei veggenti) deve il suo nome all'impiego che tradizionalmente ne viene fatto dagli indigeni Mazatechi, che masticandone le foglie o attraverso infusi, si servono delle proprietà psichedeliche di questa pianta soprattutto nella divinazione, cioè nello scoprire le cause di diverse malattie o gli autori di furti e delitti all'interno delle comunità.
La stessa pianta è utilizzata anche, accanto ad altre piante e funghi allucinogeni, all'interno di rituali sciamanici come aiuto nella ricerca di un contatto con le divinità o come farmaco, applicandone foglie o infusi sulla pelle, viste le proprietà curative che le vengono attribuite da questa popolazione.
Solo nel 1939 l'antropologo J. B. Johnson riportò notizie relative all'uso rituale di questa pianta, anche se il primo occidentale a sperimentarne gli effetti visionari fu l'etnomicologo Robert Gordon Wasson che, nel 1962, accompagnato anche da Albert Hoffman (scopritore dell'LSD), riuscì a raccogliere i primi esemplari di Salvia d. ottenendone l'identificazione botanica e le prime talee dalle quali furono poi riprodotte gran parte delle piante attualmente coltivate. Vista la poca fertilità dei semi, infatti (si stima che meno del 10% di essi arrivi a germinazione), la pianta rappresenta tutt'oggi un enigma etnobotanico e da alcuni ricercatori viene considerata non come una specie selvatica, ma come un ibrido, cioè prodotto dall'uomo in epoche ancestrali con l'accoppiamento di varietà differenti.
Nei primi anni '80, furono isolati dalla Salvia d. 2 diversi composti, il salvinorin A ed il salvinorin B. Prove di laboratorio dimostrarono che solo il Salvinorin A era attivo e, nel 1993 D.J. Siebert, oltre ad accertarne la psicoattività sull'uomo, ne stabilisce il dosaggio "soglia" (quello necessario per percepire gli effetti psicoattivi) in circa 200 mcg, facendo del Salvinorin A la sostanza psicoattiva naturale più potente conosciuta sino ad ora.
Queste scoperte, accompagnate dalla legalità della pianta, portarono negli anni '90 ad una rapida diffusione della Salvia d. che, dai ristretti ambienti dei ricercatori underground, iniziò a circolare tra sempre più ampie fasce giovanili.
Solo nel 2002 un equipe di ricercatori guidata dal dott. Roth ha scoperto i meccanismi d'azione del Salvinorin A fino ad allora sconosciuti e, nello stesso anno, l'Australia è stato il primo paese ad inserire questa sostanza ed il suo principio attivo tra le tabelle delle sostanze illegali.
Da gennaio 2005 la Salvia Divinorum è illegale.
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EFFETTI FISICI

Anche se sono ancora in corso ricerche per determinare altri principi attivi presenti nella Salvia d. (Salvinorin C, Salvinorin D, etc…), per il momento conosciamo solamente l'attività psichedelica del Salvinorin A, che agisce selettivamente su un particolare recettore chiamato k-oppioide(KOR), già conosciuto per la sua capacità di causare "strani" effetti psicoattivi, a differenza di altri recettori simili, responsabili della dipendenza alle sostanze oppiacee. Quest'azione fa sì che sul fisico l'uso di Salvia d. provochi grosse difficoltà nella coordinazione dei movimenti e nell'espressione verbale, aumento della sudorazione e in alcuni casi problemi legati ad una leggera ipotermia.

EFFETTI PSICOATTIVI

Una particolarità che distingue questa pianta dagli altri composti psicoattivi è lo stretto rapporto esistente tra essa e la sensibilità di chi ne fa uso, infatti, mentre alcuni avvertono da subito gli effetti della pianta, altri li percepiscono solo dopo più assunzioni e alcuni (almeno il 10%) non avvertono nessun effetto dall'uso di Salvia.
Gli effetti psichici della sostanza variano in base allo stato d'animo di chi la assume (set), all'ambiente (setting), alla quantità e qualità della sostanza stessa (vedi introduzione alla Guida) e alle modalità d'assunzione. Se fumata, la "salita" avviene intensamente nel giro di pochi minuti e l'intera esperienza si esaurisce in meno di un'ora; con la masticazione invece il principio attivo viene assorbito più lentamente e l'effetto, percepito dopo circa 10/20 minuti, sarà di più lunga durata (1/3 ore).
A seconda della quantità utilizzata, la Salvia d. modifica temporaneamente lo stato di coscienza ordinario con variazioni più o meno intense delle percezioni sensoriali.
Queste sensazioni vanno dal facilitare l'introspezione interiore fino alla totale perdita della percezione corporea, dando nell'assuntore la percezione di essere tirato o torto da forze esterne, di potersi vedere dall'esterno o di rivivere momenti del proprio passato (soprattutto dell'infanzia).
Questi effetti, seppur brevi, possono essere molto intensi ed essere percepiti come sgradevoli o negativi a tal punto da poter sopraffare chi fa uso della sostanza (BAD TRIP, vedi in fondo alla guida).

RISCHI A BREVE TERMINE

Come per gli altri composti psichedelici, i rischi immediati derivanti dall'uso di Salvia d. non sono legati alla tossicità fisica ma soprattutto all'imprevedibilità degli effetti psichici e ad eventuali difficoltà nella gestione dell'esperienza. Queste difficoltà possono portare anche persone equilibrate a manifestare stati confusionali che possono sfociare in incidenti, mentre su soggetti psicologicamente deboli o con antecedenti psichiatrici, possono far emergere (slatentizzare) psicosi o altri disturbi psichici.
Sul fisico i rischi sono legati alla perdita di coordinazione dei movimenti dovuta all'entrata in circolo (salita) della sostanza nell'organismo. Questi effetti possono sopraggiungere molto rapidamente soprattutto se la Salvia d. è fumata, rendendo rischiosi contesti apparentemente innocui, anche solo per la presenza di spigoli o gradini.
E' quindi consigliabile l'uso in contesti protetti (SET) nei quali sia possibile stare tranquillamente seduti o sdraiati e in compagnia di una persona vigile (SITTER) che possa seguire l'esperienza dall'esterno, rassicurando l'assuntore ed evitando incidenti. Al termine dell'esperienza, se la pianta è fumata, può sopraggiungere una leggera emicrania.


RISCHI A MEDIO E LUNGO TERMINE

Essendo ancora poco diffuso l'uso di questa pianta, non è stato fin'ora possibile studiarne effetti e rischi a lungo termine. Nonostante ciò i ricercatori ritengono i rischi della Salvia d. simili a quelli di tutte le sostanze psichedeliche.
Le esperienze fatte con queste sostanze necessitano di tempo per essere elaborate e un'eccessiva frequenza d'assunzione, soprattutto in chi non ha ancora completato la maturazione psicologica, può compromettere l'equilibrio psichico scatenando depressione, insonnia, psicosi e disturbi paranoidi.
La Salvia d. non induce dipendenza fisica ne tolleranza, al contrario, gran parte degli assuntori riferisce un aumento di sensibilità agli effetti della pianta dopo più assunzioni, descrivendo una sorta di "tolleranza inversa".

BAD TRIP

E' uno dei rischi maggiori di un'esperienza con allucinogeni e le cause possono essere diverse: dosaggio eccesivo, mix con altre sostanze, set e setting inadeguati.
In una prima fase possono manifestarsi stati ansiosi e angoscia, che possono essere superati o sfociare in crisi di panico e psicosi.
Nella maggior parte dei casi al cessare degli effetti della sostanza assunta scompaiono tutti i sintomi del bad trip, anche se possono permanere difficoltà nell'analizzare con lucidità l'accaduto.
Se stai facendo un brutto viaggio, cerca di rilassarti ed accetta lo sviluppo dell'esperienza e la relativa modificazione del tuo stato di coscienza. Ricorda che ciò che sta succedendo è provocato da una sostanza... perciò passeggero!
Se un tuo amico sta avendo un brutto viaggio rimani calmo, fai il possibile per rassicurarlo e accompagnalo in un angolo tranquillo e ben areato. Cerca di capire in che stato si trova e di "leggere" le sue reazioni: qualsiasi gesto (anche se in buona fede) può essere sentito come invasivo.
Se chi è in bad trip non riesce a contenersi e rischia di far male a se stesso o ad altri, chiama il 118. Il personale specializzato è in grado di intervenire.

ATTENZIONE!!!

A volte le sostanze intervengono su problemi già esistenti nella psiche, in questo caso il bad trip non si risolve una volta esaurito l'effetto dell'allucinogeno, ma continua scatenando problemi duraturi, come angosce difficilmente controllabili, fobie, e vere e proprie psicosi. In queste situazioni è assolutamente necessario consultare un professionista.

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TUTELATI, RIDUCI IL RISKIO

Nonostante la mancanza di studi approfonditi su effetti e rischi di questa pianta è possibile, per chi volesse assumerla, seguire alcuni consigli in modo da limitarne i rischi.

· Non assumere Salvia se hai disturbi fisici o psichici.
· Se hai deciso di utilizzarla, fallo con gente di cui ti fidi e in un ambiente rassicurante. Una persona fidata e lucida che ti affianca nel "viaggio" può aiutarti a superare eventuali momenti difficili.
· Evita i mix con alcol e altre sostanze, aumentano esponenzialmente i rischi.
· Se la fumi cerca di rimanere seduto, l'effetto quasi istantaneo porta a perdita di coordinamento con il rischio di cadute od incidenti
· Fai molta attenzione se scegli di utilizzare estratti, la maggior concentrazione di principio attivo presente rende necessaria una particolare attenzione ai dosaggi
· Non assomigliando a nessun altra sostanza, esperienze con allucinogeni fatte in precedenza non ti rendono più preparato all'esperienza che, seppur breve, può essere molto intensa
· Generalmente è meglio non assumere questa sostanza (ed in generale tutti gli Allucinogeni) a stomaco vuoto o eccessivamente pieno. E' meglio mangiare qualcosa di leggero qualche ora prima dell'assunzione.
· Se gli effetti non si fanno sentire, aspetta prima di assumerne ancora, la salita a volte dura più del previsto.
· Sotto effetto di Salvia evita di alzarti e camminare, l'equilibrio e la capacità di coordinazione dei movimenti sono precari. Si rischia di inciampare, cadere e farsi male: per questo evita di compiere azioni che richiedano concentrazione o responsabilità, come guidare, nuotare o correre.
· Se senti sensazioni spiacevoli o ansia cerca di stare tranquillo e non farti prendere dal panico, prova a rilassarti e lascia che gli effetti facciano il loro corso. Più provi a "controllare" il viaggio più rischi di entrare in bad trip. Lasciati andare e aspetta che il viaggio finisca, assieme ad esso finirà il bad trip.
· Quando arriva la discesa, riposati, distenditi e mangia prodotti che contengano zucchero e vitamine.
· Evita di ripetere l'esperienza prima di alcune settimane (almeno un mese). Farne uso troppo frequentemente aumenta i rischi.
· Se qualcuno sta avendo un bad trip (brutto viaggio) cerca di fare il possibile per calmarlo e rassicurarlo senza essere troppo insistente (ogni tuo gesto può essere interpretato male). Ricordagli che gli effetti della sostanza sono destinati a finire e non esitare a chiamare un medico nel caso in cui le condizioni non migliorino. Solo i medici possono somministrare farmaci che consentono una rapida discesa degli effetti.o con

SE QUALCUNO SI SENTE MALE

Portalo in un posto fresco, rinfrescalo con panni bagnati e cerca di fargli bere acqua e sale per contrastare la disidratazione, se la situazione non migliora chiama subito l'ambulanza e spiega ai medici cosa è successo e (se lo sai) cosa ha assunto.
 
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