Procurarsi le pinate medicinaliLa raccolta in naturaDa sempre l’uomo fa uso di piante medicinali per curare i propri dolori e quindi è possibile per un uso personale e domestico sfruttare vantaggiosamente la generosa abbondanza di piante medicinali messa a disposizione dalla natura. Cercare erbe medicinali, pur nel rispetto dell'ambiente e delle leggi che regolano la conservazione della flora, è un'attività che può appassionare ed è un'occasione per passare piacevoli giornate in campagna o in montagna. la raccolta e la preparazione delle erbe spontanee pone la persona in diretto rapporto con la propria medicina, rendendo l'effetto terapeutico indubbiamente maggiorato (Questo lo abbiamo notato anche quando abbiamo parlato di incantesimi fatti con
strumenti che abbiamo preparato noi ). La raccolta delle piante medicinali in natura, tuttavia, presuppone la conoscenza esatta delle specie che si intendono raccogliere, dei loro
periodi balsamici, delle parti impiegate in terapia e di alcune altre importanti nozioni pratiche, e questo è cio che vuole fare questo topic…
Il riconoscimentoLa capacità di riconoscere le piante medicinali nelle miriadi di erbe, arbusti e alberi che fanno parte della flora non è semplice. Le piante, rispetto alle specie animali hanno caratteristiche molto simili tra loro e non sempre la raccolta deve essere fatta quando la pianta è in fiore. È bene, allora, come prima cosa procurarsi un manuale di riconoscimento e iniziare sempre dalle specie più comuni, come l'ortica, il tarassaco, la parietaria, la piantaggine, che sono erbe importanti dal punto di vista medicinale. Nel dubbio, è preferibile astenersi dalla raccolta per evitare di incappare in qualche erba velenosa. La cosa ottimale, almeno inizialmente, sarebbe accompagnarsi ad una persona più esperta.
Cosa e quando raccogliereDopo la determinazione precisa della pianta medicinale, il passo successivo è sapere quale parti della pianta si devono raccogliere. Di norma, solo le radici, le foglie, i fiori, ecc. sono impiegate per scopi terapeutici. Delle piante erbacee, può spesso accadere che si debba prendere tutta la parte aerea. Ogni parte della pianta, inoltre, ha un suo momento ideale in cui deve essere raccolta affinché contenga il massimo dei principi attivi. Questo momento ideale si chiama tempo balsamico. Inoltre, vi sono piante la cui raccolta è possibile durante tutto l'anno, come ad esempio l'edera. La raccolta va effettuata la mattina di una giornata soleggiata, dopo due ore il sorgere del sole e quando la rugiada è completamente evaporata. Eventualmente, se la giornata non si guasta è possibile raccogliere anche nel tardo pomeriggio. Le piante ricche di oli essenziali devono essere raccolte durante un periodo secco, ma mai in pieno sole. La pioggia le impoverisce di essenze.
Dove raccogliereMolte specie di piante medicinali abbondano ovunque vi sia un po' di natura. Un cumulo di terra di riporto o un incolto possono ospitare diverse specie medicinali. Ma è buona norma accertarsi che l’ambiente non sia inquinato infatti si deve evitare di raccogliere piante vicino a zone industriali, alle strade ecc…Per stare sul sicuro, bisogna allontanarsi il più possibile dagli insediamenti umani, dalle zone trafficate e dalle aree intensamente coltivate. Cercare gli ultimi lembi di campagna ancora non eccessivamente sfruttata e le zone di collina e di montagna ancora intatte.
Come raccogliereL'attrezzatura per raccogliere al meglio le piante medicinali è molto semplice. Sono sufficienti un paio di forbici, un coltellino e una piccola zappa (a noi però è preferibile usare il bolline o coltello dal manico bianco per raccogliere le erbe che ci serviranno) solo nel caso di radici tenaci, come quelle della bardana, bisognerà ricorrere ad attrezzi più pesanti. Il materiale raccolto va posto, senza pigiarlo, in sacchetti di tela o di carta oppure in cesti leggeri di vimini. Nel raccogliere le varie parti delle piante, si seguiranno alcuni semplici accorgimenti. Le foglie devono essere intatte, ben formate e senza macchie. In un secondo tempo si liberano dai pezzi di rami e dal gambo. I fiori si raccolgono con estrema attenzione, senza bistrattarli. Poi, si privano del gambo e talvolta del calice. Le cortecce sono un po' più difficili da raccogliere. Si sceglie un ramo non troppo vecchio e con un coltello affilato si praticano due incisioni circolari distanti qualche centimetro. Poi si pratica un'incisione longitudinale tra le due precedenti e si solleva la corteccia. Si deve evitare di accanirsi su di una sola pianta, per non scorticarla troppo e farla morire. I frutti sono raccolti a piena maturazione, direttamente dalla pianta e mai quando sono spontaneamente caduti a terra. Nel "come" raccogliere le piante medicinali rientra a buon diritto anche il comportamento rispettoso nei confronti della natura, che ognuno deve tenere. Innanzi tutto, si deve prendere solo lo stretto necessario all'uso che realmente si prevede di fare.
Essiccazione e conservazioneUna volta raccolte le piante, si decide se impiegarle subito per la preparazione di tinture, succhi o altro oppure seccarle per essere conservate.
l'essiccazione è il metodo con il quale si priva la pianta dell'acqua ed evita la distruzione dei tessuti cellulari, conservando intatti molti dei principi attivi. Il metodo più semplice e naturale è l'essiccazione a temperatura ambiente in un luogo aerato, asciutto e senza troppa luce. Il materiale da essiccare si stende su telai che hanno un fondo con rete metallica zincata, tondini di ferro opportunamente separati, una trama di spago o un intreccio di vimini. I fiori saranno disposti in spessore di 2-3 cm, mentre le piante intere di 12-15 cm. Questi telai possono essere acquistati o costruiti personalmente. Per piccoli quantitativi, vanno benissimo anche dei vassoi di legno e delle cassette purché lo strato del materiale da seccare non superi lo spessore di 1-2 cm. I telai si coprono con teli di juta, ma non così serrati da impedire all'aria di circolare.Le maggiori difficoltà si incontrano con le parti ipogee, radici, rizomi e bulbi. Senza una fonte di calore costante, che tuttavia non deve superare i 40°C, l'essiccazione richiede tempi molto lunghi e bisogna fare estrema attenzione che il materiale non marcisca. Allo scopo, si può ricorrere ad una breve esposizione al sole, ma non nelle ore centrali del giorno, e continuare l'essiccazione in ambienti caldi e aerati. Alcune erbe si prestano ad essere seccate riunite in mazzetti, appesi a "testa in giù" in un locale idoneo. È bene proteggere i mazzetti con della carta leggera avvolta a cono, come fa il fiorista con i mazzi di fiori da regalo. il tempo di essiccazione dipende dalla succolenza delle singole parti della pianta, ma soprattutto dalla temperatura, dall'umidità e dalla circolazione dell'aria. Può variare dagli otto ai venti giorni. I segni di un'essiccazione riuscita sono il crepitio delle foglie tra le dita, la consistenza cartacea dei fiori, la facile rottura degli steli, la durezza delle radici, la fuoriuscita spontanea dei semi dai loro involucri e la gommosità delle bacche.
Edited by elfobianco)O( - 13/10/2006, 14:38