Aglio orsino
Famiglia: liliaceae (famiglia della cipolla)
Specie: Allium ursinum L.
Altri nomi comuni: Aglio dei boschi, Aglio selvatico
Proprietà sensorie: Simili a quelle dell'aglio, ma meno forti e con un sapore di chiodi di garofano.
Principali costituenti:Simili a quelli dell'aglio comune, anche l'aglio orsino contiene un gran numero di composti a base di zolfo: solfuro di divinile, dimetil tiosolfto, metil-cisteina-solfossido e i prodotti dell'ultima degradazione, metil-allil-tiosolfato e metanetiolo
DescrizioneSi tratta di una pianta alta una ventina di centimetri, con foglie ovali ed allungate molto simili a quelle del mughetto.
Ma non tutti sanno che le foglie del mughetto sono velenose mortali le probabilità di confusione fra le due piantine sono però presto fugate dal forte odore di aglio che le stesse foglie emettono una volta che vengono stropicciate. A me l'aroma dell'aglio orsino richiama anche un po' quello della cipolla, specie dell'erba cipollina.
origineOriginario dell'Europa occidentale e centrale. In USA, l' Allium tricoccum è una pianta selvatica con una aroma che richiama quello della cipolla, viene usata per scopi simili.
Parti di pianta usate:Foglie giovani, preferibilmente fresche. Queste dovrebbero essere raccolte prima della fioritura. Il bulbo, essendo molto più piccolo di quello dell'aglio, è usato di rado.
Uso:L'aglio orsino, presente allo stato selvatico nelle paludi e lungo i fiumi dell'Europa centrale, è molto usato soltanto nelle cucine locali. Poiché non può essere coltivato, non ha acquisito importanza a livello sovraregionale.
In primavera, le foglie vengono raccolte ed usate crude per aromatizzare lauti pranzi a base di formaggio locale, zuppe e salse. Le foglie essiccate di solito presentano un lieve odore e dovrebbero essere usate nella quantità desiderata.
In Germania, e probabilmente in altre parti dell'Europa Centrale, l'aglio orsino ha acquisito una popolarità crescente nell'ambito di pochi anni. Dovuto a questa sua popolarità molti hanno tentato di raccogliere la pianta selvatica. Come conseguenza, negli ultimi anni sono stati segnalati diversi casi di avvelenamento dovuti all'esistenza di poche piante tossiche con foglie simili, in particolare il giglio della valle (Convallaria majus ) ed il croco d'autunno (zafferano bastardo, Colchicum autumnale ). Entrambe le piante non mostrano alcun odore d'aglio e le similarità sono nel migliore dei casi superficiali o non esistenti.
Elfo)O(
Edited by elfobianco)O( - 17/10/2006, 20:41