La Città degli DEI

Della città ciclopica di Rama, "Estratti di un mio studio personale"

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Nechesherion
view post Posted on 16/12/2006, 22:15




Questo thread sancisce il mio ritorno nella "Urbs" e riguarda un argomento a me molto caro: la storia della leggendaria città ciclopica di Rama...
Le parole che seguuono sono un insieme di varie nozioni frutto di ricerche personali: si parlerà di storia, filosofia, archeologia, leggende, tradizioni popolari, geologia, magia e ufologia...
Essendo questo topic frutto di miei studi le informazioni quì presenti potranno essere integrate, smentite, oppure aggiunte ad ulteriori sviluppi in merito, nel progredire delle mie ricerche; quello che vorrei fare è condividere con voi queste nozioni e il progredire nel mio lavoro...

Prima di addentrarci nel vivo dell'argomento, bisogna inquadrare dal punto di vista geografico una zona del Piemonte che è compresa tra Torino e la sua piana e il margine occidentale della catena alpina, in particolare la Valle di Susa.
Torino sorge su una piana alluvionale creatasi millenni addietro dallo scioglimento dei ghiacciai al termine dell'era glaciale. Bagnata dalle acque del Po alla confluenza di due fiumi la Dora Riparia, proveniente dalla valle di Susa, e dalla Stura, proveniente dalla valle di Lanzo, Torino giace ai piedi di un anfiteatro collinare disposto a semicerchio in trono ad'essa.
Innumerevoli sono le leggende che parlano della natura magica di questa città, essa si trova al vertica di due triangoli energetici, cosa unica al mondo essendo al vartica del triangolo delle energie "bianche" e al contempo di quelle "nere",
una Torino quindi luminosa, e una Torino occulta...
Chi è mai passato per Torino avrà sicuramente percepito tali energie che si dipartono dal suo centro infero, igneo e pulsante, penetrando nei misteriosi anfratti del Musinè per poi risalire la Valle di Susa.
Proprio questa valle è sempre stata da sempre considerata un luogo magico, nel vero senso della parola, la cui sacralità si perde nei millenni.
Un antica leggenda greca narra dell'avventura di Fetonte, figlio de dio del Sole. Egli rubò il carro Solare del padre per volteggiare nel cielo, Incapace di controllarlo si schiantò al suolo.
La tradizone vuole che il luogo dell'impatto fosse proprio la Valle di Susa, e per la precisione "il luogo dove si incrociano due fiumi"...da Dora Riparia e il Po...
Ora, nell'area geografica interessata, non sembrano essere evidenti crateri dovuti all'impatto di "bolidi celesti"...va però tenuto conto che in seguito alle glaciazioni il territorio circostante subì grossi sconvolgimenti. Tuttavia, analizzando la conformazione territoriale limitrofa si può notare che le colline circostanti (a levante della città di Torino), tralaltro geologicamente molto più antiche della pianura alluvionale, assumono una forma a semicerchio, quasi come se delimitassero il bordo di un cratere...(tra breve posterò l'immagine).
Tale impatto, se avvenne implicò dei colossali sconvolgimenti nel paesaggio circostante e nella popolazione indigena, tale evento potrebbe aver dato adito anche a sconvolgimenti spirituali tali da poter generare una tradizione religiosa creatasi e delineatasi nei secoli futuri.
Antiche leggende narrano dell'esistenza di templi del Sole nei luoghi di impatto dei corpi celesti, nei quali erano custoditi i carri di fuoco degli dei discesi sulla Terra per diffondere la conoscenza.
La leggenda della Valle di Susa narra del ritrovamento di un immensoo trono d'oro massiccio rinvenuto sul luogo del presumibile impatto, fuso poi dalle popolazioni locali e trasformato in una colossale ruota d'oro, così da simboleggiare il Sole.
Le antiche popolazioni indigene grazie alla caduta del "dio" e grezie alle conosceze acquisite grazie ad'esso edificarono una città di inaudite proporzioni, che si estendeva dalla piana torinese, per tutta la bassa Valle di Susa, per giungere alle porte dell'omonima città.
Il cuore pulsante di questa millenaria metropoli era il templio del Sole, che si diceva circondato da una triplice cerchia di monoliti, al cui centro era custodita la sacra ruota solare.
Tutt'intorno alla città mura alte anche una decina di metri formate da pietre perfettamente combacianti; gli abitanti erano visti come sacerdoti e maghi.
Questa civiltà prosperò presumibilmente 7-8000 anni prima di cristo, poi non si sa per quale ragione essa si annicchilò e scomparve.
Alcuni studiosi sostengono che tale popolo fosse di pelle scura, e provenisse da oltremare, da un continente misterioso...quello che si sa è che queste genti scavavano incessantemente gallerie e cunicoli nelle viscere del Musinè (montagna MOLTO misteriosa cara agli ufologi) ove nascosero la loro sacra ruota solare prima di scomparire, e prima di distruggere il templio a loro sacro.
Dopo la scomparsa del misterioso popolo, le civiltà pagane e druidiche limitrofe proseguirono il culto del fuoco e del Sole portandolo in segreto fino ai giorni nostri.
Ma cosa rimane di questa antica metropoli, ora ai giorni nostri?
Al contrario di quanto si possa credere le testimonianze non sono scarse, tutt'altro...
Sulle pendici del musinè vi sono numerosi menhir, con incisioni e simboli riconducibili al culto solare; a San Didero, vi è il complesso magalitico delle ruote solari, si tratta di are solari scolpite nei massi a forma di ruote circolari, in seguito in era più recente, questo sito è stato trasformato in mithreo dai romani, difatti è ancora visibile "l'edicola romana" scolpita in un masso raffigurante "Metatron".
A Pian Focero (piano dei fuochi) è stato rinvenuto un templio druidico adibito all'osservazione del Sole, tale sito ricorda, nella sua conformazione, una piramide Maya, dove una scala intagliata nella pietra conduce alla cima di un modesto poggio, dove sono visibili bassorilievi raffiguranti il Sole.
Presso il comune di Caprie, su un costone roccioso, sottostante un dirupo, sono scolpite stilizzazioni del famoso serpente piumato...chiaro richiamo, dinuovo al culto solare.
Reminescenze di Rama si trovano ancora tra i cognomi dei valligiani e i nomi di alcune località, ad'esempio la frazione Ramat, che si trova poco sopra Susa, sulle pendici del Roc-Maol (antico nome celtico del Rocciamelone).

Questo post è il primo passo di un grosso lavoro...tra breve avrà il via la ricerca sul campo, con annessa la relativa documentazione iconografica...

topic interamente spostato pertanto viene chiuso


Edited by elfobianco)O( - 5/2/2007, 14:00
 
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Hermete
view post Posted on 16/12/2006, 23:11




I miei complimenti Nech, davvero interessante!

Complimenti davvero!!!


Hermete
 
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Felce
view post Posted on 17/12/2006, 13:16




Bello!Impazziente di leggere il resto....anche dalle mie parti c'è una città ciclopica.
 
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Kerridwen
view post Posted on 19/12/2006, 19:39




Bellissimo!!! *_* è splendido fare queste scoperte, credo che la tua si possa definire una grande soddisfazione!!

Kerry
 
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LightShadow
view post Posted on 19/12/2006, 20:03




Complimenti!! è interessantissimo^___^!!!

E poi io, fino a pochi mesi fa, abitavo abbastanza vicino alla Valle di Susa^^

CITAZIONE
una Torino quindi luminosa, e una Torino occulta...
Chi è mai passato per Torino avrà sicuramente percepito tali energie che si dipartono dal suo centro infero, igneo e pulsante

Confermo ciò che dici avendo vissuto in Torino per molti anni! Quella città è in grado di farmi percepire un'energia molto strana, ma davvero bella, un'energia davvero mistica...

Grazie per l'illuminazione anche perchè sono un'amante di Torino in quanto la reputo splendida^^
Auguri per i tuoi studi e non vedo l'ora di sapere il resto^^

Light

Edited by elfobianco)O( - 20/12/2006, 11:29
 
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Elara
view post Posted on 20/12/2006, 01:06




sono ansiosa di leggere il resto..
 
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chamo
view post Posted on 20/12/2006, 11:32




Davvero interessante ed avvincente: certo che sono sempre più evidenti i richiami a culture sudamericane anch'esse scomparse, e che davvero stranamente si ritrovano in una zona dell'Italia che non si trova vicino al mare, e non fa pensare ad eventuali sbarchi. E' davvero curioso pensare al serpente piumato nel torinese: ed anche le possibili attinenze al discorso ufologico che vede le culture sudamericane sempre interessate e più o meno coinvolte. Sono curioso di poter leggere il seguito di questa interessante ricerca, che ci mette sotto gli occhi un'altra delle tante stranezze che rivestono le sparizioni di culture che nel momento di splendore erano " ciclopiche" e non ne restano che segni e confuse testimonianze.



chamo

topic interamente spostato pertanto viene chiuso


Edited by elfobianco)O( - 5/2/2007, 14:00
 
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6 replies since 16/12/2006, 22:15   333 views
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