| Questo testo è tratto da una mail ricevuta, ho ritenuto di postarlo poichè di interesse comune. Lo stralcio in questione è riferito alla porposta di legge dell On.Valdo Spini in tema di libertà religiosa, libertà che in Italia è ostacolata da una serie infinita di remore moralistiche e di interesse politico (che purtroppo nel nostro paese vanno a braccetto), vale la pena leggere anche se la prosa "politichese" non è delle più coinvolgenti a livello emotivo,
La Libertà religiosa aspetta la legge di attuazione Valdo Spini, 10 gennaio 2007
Stato e Chiese Da ben tre legislature il Parlamento si sta confrontando sul tema dell'attuazione degli articoli della Costituzione in tema di libertà religiosa per tutte le fedi e confessioni. Sarebbe necessario che le proposte di legge in tema di libertà religiosa vengano discusse per quello che sono: non uno strumento di indebolimento dello Stato italiano, bensì di rafforzamento
L'edificio costituzionale italiano in tema di rapporti Stato e Chiese è articolato su tre piani. Quelli con la Chiesa cattolica sono regolati in forma di Trattato Internazionale a norma dell'art. 7 della Costituzione: quelli con le Chiese, che hanno negoziato a norma dell'art. 8, le Intese (che assumono la forma di legge ordinaria). Di fatto sono varie Chiese Protestanti e l'Unione delle comunità israelitiche; per tutte le altre fedi e confessioni religiose valgono gli articoli della Costituzione e, per quello che ne è rimasto in vigore, la legge sui culti ammessi del 1929-30. Manca quindi un provvedimento organico e aggiornato di attuazione della Costituzione. Da ben tre legislature il parlamento si sta confrontando sul tema dell'attuazione degli articoli della Costituzione in tema di libertà religiosa per tutte le fedi e confessioni che non hanno né il Concordato né l'Intesa superando la legislazione 1929-30 sui culti ammessi.
In questa legislatura - la XV - abbiamo di nuovo provveduto a ripresentare la nostra pdl (che si richiama al precedente testo dell'allora relatore Domenico Maselli) con qualche precisazione.
Si è diretto contro il testo della legge ogni tipo di attacco. Da quello che si agevolava la penetrazione del terrorismo dimenticandosi che l'istruttoria per la concessione della personalità giuridica ad una associazione religiosa sarebbe di competenza del Ministero dell'Interno, e che il suo statuto verrebbe vagliato direttamente dal Consiglio di Stato per verificarne l'uniformità all'ordinamento giuridico italiano e il rispetto dei diritti dell'uomo.
Si è poi proceduto addirittura a parlare di possibile poligamia, istituto del tutto proibito dal codice civile italiano. La pdl in proposito è molto chiara: o si leggono gli articoli del codice civile durante il rito religioso o si devono leggere precedentemente in sede di concessione di nulla osta al matrimonio da parte dell'ufficiale civile, specificando per iscritto che ciò è stato fatto. Nella sostanza gli articoli vengono letti agli sposi ed è il codice civile italiano che regolerà gli effetti civili del matrimonio.
Un evidente progresso rispetto alla situazione attuale che vede i matrimoni musulmani contratti spesso nei luoghi di culto annessi alle ambasciate dei paesi in cui questa religione è prevalente. Infatti in questo caso non vi sono le garanzie per la moglie e per i figli che vi sono invece per il codice civile italiano e che è evidentemente positivo estendere il più possibile.
Su tutto questo però si vorrebbe da talune parti tacere preferendo evidentemente l'attuale situazione, senza diritti ma anche senza doveri. Invece di incentivare queste associazioni religiose a manifestarsi davanti allo stato, nominare i loro responsabili, ad assumere l'impegno di rispettare la legge, si preferirebbe mantenere la situazione attuale del tutto magmatica e priva di punti di riferimento certi. Senza contare che in questo modo anche i diritti delle confessioni religiose e fedi diverse dalla musulmana, che aspettano la legge sulla libertà religiosa, vedrebbero i loro diritti sequestrati dalla mancata capacità di risolvere il problema dell'integrazione dei musulmani nel nostro paese.
Si tratta evidentemente di una situazione assurda e controproducente. Occorre che le proposte di legge in tema di libertà religiosa vengano discusse per quello che sono e non per come le si vorrebbe dipingere. Non uno strumento di indebolimento dello Stato italiano ma al contrario un rafforzamento delle sue capacità di equa regolazione e di ordinata integrazione.
<art. 10.
1. I ministri di culto di una confessione religiosa sono liberi di svolgere il loro ministero spirituale. 2. I ministri di culto di una confessione religiosa avente personalita` giuridica, in possesso della cittadinanza italiana, che compiono atti rilevanti per l’ordinamento giuridico italiano, dimostrano la propria qualifica depositando presso l’ufficio competente per l’atto apposita certificazione rilasciata dalla confessione di appartenenza. 3. I ministri di culto di una confessione religiosa priva di personalita` giuridica, ovvero di una confessione il cui ente esponenziale non abbia personalita` giuridica, in possesso della cittadinanza italiana, possono compiere gli atti di cui al comma 2 se la loro nomina e` stata approvata dal Ministro dell’interno.>> Il comma 3 è quello che maggiormente ha risvolti positivi per il paganesimo italiano. Maggiori dettagli si potrebbero avere solo dopo l'emanazione di un decreto attuativo.
ringrazio Francesco Scanagatta e la mailing list di stregheewicca, fonti della mail da cui ho stralciato la proposta di legge. Sid
topic interamente spostato pèertanto viene chiuso
Edited by elfobianco)O( - 6/2/2007, 21:57
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